Creativa e Spontanea: la storia di Giulia Chiaberge

Oggi per la nostra rubrica The BRAVE ho incontrato la reticella Giulia Chiaberge: ceramista creativa, appassionata della natura e delle tradizioni. La sua è una storia in continua evoluzione nella quale l’amore per la terra è il filo conduttore.

Ciao Giulia, raccontaci chi sei e qual è la tua storia.

Ciao a tutte, mi chiamo Giulia, ho 47 anni, sono felicemente sposata da tredici, sono mamma di una ragazzina di dodici e un piccolo terremoto di tre.

Biellese di nascita, oggi vivo a Massazza, un piccolo comune limitrofo alla provincia di Biella.

Fin da bambina ho sempre amato esprimermi attraverso diverse sfaccettature della creatività e impegnarmi su mille fronti: quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande io rispondevo preoccupata:

Ma posso scegliere solo un lavoro?”

La natura e la terra: come è cominciato tutto?

Giulia Chiaberge: creativa e SpontaneaLa passione per la manualità nasce con me: a sedici anni ho iniziato a fare il mio primo corso di pittura su ceramica e il mio primo mercatino. Poi a diciotto anni, mentre studiavo al liceo, ho iniziato a capire cosa potevo realizzare con una panetto informe di terra, grazie alle lezioni del ceramista Giulio Lanza.

Concluso il Liceo sono andata a Pavia per intraprendere gli studi universitari: ho fatto il primo anno alla facoltà di Medicina, perché mio padre mi sognava dentista come lui, ma ben presto ho capito che quella non era la mia strada. Ho provato allora ad entrare alla Facoltà di Odontoiatria per seguire le tracce di mio nonno paterno, ma per un soffio non sono riuscita ad essere ammessa al test di ingresso. Ho così seguito la mia passione per la natura e ho intrapreso e concluso con grande soddisfazione il percorso universitario in Scienze Naturali. Durante l’università ho anche iniziato a frequentare la bottega di ceramisti Malta Padana del maestro Claudio Ramaioli.

Questa esperienza è stata fondamentale perché da allieva sono diventata aiutante: ho fatto tanta pratica e ho avuto modo di seguire tutta la produzione dalla a alla z.

Come è stato il tuo ingresso nel mondo del lavoro?

Dopo la laurea sono rientrata a Biella e ho iniziato a pensare sul serio a quello che volevo fare da grande. Quasi subito, grazie ad una proposta della Pro Loco di Ronco Biellese ho iniziato a tenere corsi serali di ceramica per adulti e dal 1997 al 2005 ho insegnato a oltre 400 persone.

Sempre nel 1997 conseguo anche il patentino da accompagnatore naturalistico che mi ha portato a fare didattica naturalistica e ambientale con le scuole per diverso tempo.

Entro anche a far parte della Cooperativa NaturArte, una realtà del territorio che si occupa di visite guidate sul territorio, catalogazione e archiviazione degli ecomusei e dei beni culturali del Biellese. Un’esperienza questa che mi ha davvero dato molto e che mi ha permesso di conoscere al meglio le nostre radici e le nostre tradizioni.

Nel 2001 apro anche la mia prima bottega a Biella che chiamo Terra Terra dove realizzo le mie creazioni. Tutto quello che viene creato con le mani per me ha un valore aggiunto e io non posso farne a meno: mi piace abbinare la terra con vari materiali e cerco di inventarmi cose utili che servano a qualcosa nella vita quotidiana. Oltre a vasi e oggettistica per la casa produco anche oggetti tipici della tradizione biellese, dalle bielline, le tipiche stoviglie in terracotta tradizionali di Ronco Biellese, ai divertenti subiet, piccoli fischietti tradizionali ripresi e riproposti con forme ispirate al mondo animale.

Un’altra tecnica che amo molto è quella raku, un procedimento giapponese per la fabbricazione di ciotole per la cerimonia del tè.

Uso lavorazioni a lastra, a colombino, con il tornio e a pressione che è quella a mano schiacciando la terra, mentre la cottura viene fatta a mille gradi, quindi non ad alte temperature. Dall’unione dell’amore per la natura a quello della ceramica, mi diverto poi anche a creare degli oggetti utili e belli da giardino: come il sberlica fujot un padellino che viene riempito di una miscela a base di aceto e miele che serve a preservare gli albero da frutta dagli attacchi delle vespe e dei calabroni, oppure un dispositivo che ubriaca le lumache rosse impedendo che vadano a rovinare la verdura dell’orto!

Hai parlato spesso di ReMida durante gli incontri alla Rete: di cosa si tratta? Ci racconti come è nato?

Un altro progetto a cui sono particolarmente legata è ReMida: un’iniziativa nata nel 2007 per ridare nuova vita, attraverso il riutilizzo creativo, a materiali che altrimenti verrebbero buttati via perché apparentemente senza valore.

Le aziende aderenti al progetto donano al centro ReMida gli scarti della loro produzione che vengono poi selezionati, esposti e messi a disposizione di insegnanti, alunni, associazioni, educatori, operatori di biblioteche e ludoteche e cittadini in generale a scopo didattico e creativo (senza fini di lucro), attraverso un tesseramento annuale.

Dal febbraio 2007 a giugno 2012 questo progetto, che ho svolto insieme a Sylvie Calmon, è stato ospitato a Cittadellarte, mentre oggi ci potete trovare a Ponderano in Piazza Garibaldi 1: ogni giovedì dalle 10 alle 18 la nostra sede è aperta a chi volesse scoprire questo progetto!

Famiglia e lavoro: come sei riuscita a coniugare la tua attività con la maternità?

Nel 2005 sono diventata mamma per la prima volta e fin da subito ho capito che conciliare tutte le mia attività con il nuovo ruolo di mamma sarebbe stata una bella sfida.

Per la mia primogenita ho lavorato fino quasi alla vigilia del parto e un mesetto dopo la sua nascita ero tornata in laboratorio con lei.

E così sono iniziate le mie mille metamorfosi: con grande dispiacere ho dovuto rinunciare ai corsi serali di ceramica, perché gli orari non erano compatibili con le nuove esigenze delle famiglia.

Mi sono orientata a proporre percorsi didattici nelle scuole che, oltre a permettermi una migliore gestione del tempo, mi hanno dato e continuano a darmi tantissime soddisfazioni.

Ancora oggi quando un bambino dopo un laboratorio con me mi dice “Giulia, questa è stata la gita più bella del mondo!” o quando vedo la gioia di un bambino che ha realizzato un oggetto, con le sue mani, mi sento veramente gratificata.

È  in queste esperienze che ricevo tanto: forse sono loro che insegnano a me e non il contrario.

Nel 2010 ho scelto di lasciare il mio ruolo all’interno della cooperativa NaturArte e nel 2012 complice la crisi e il ridimensionamento del mercato ho deciso di chiudere anche la mia bottega a Biella. L’anno dopo poi sono rimasta incinta del mio secondo bimbo che è nato nel 2014.

E così ho rallentato e ho iniziato a pensare alla mia prossima metamorfosi.

Ma chi ama la terra sa che, anche quando riposa e sembra che non faccia nulla, in realtà si sta preparando alla rinascita.

Cosa ti ha insegnato la terra?

Creativa e spontanea la storia di Giulia ChiabergeLavorare con la terra rende umili, insegna a non esaltarsi se si riesce a creare un qualcosa di bello, ti fa stare con i piedi per terra perché a volte basta un attimo per rovinare un intero lavoro.

Ti insegna la pazienza, di fare, disfare e rifare con l’obiettivo di migliorarsi continuamente.

Riuscire a plasmare la bellezza è anche quella spinta che ti eleva, ti fa avere fiducia nel futuro e mette energia ai tuoi desideri.

La Rete al Femminile di Biella: come sei arrivata e cosa hai trovato?

Circa due anni fa sono venuta a conoscenza del progetto della Rete al Femminile di Biella e questo ambiente, così aperto ed ospitale, mi ha dato la possibilità di conoscere tante donne intraprendenti e creative come me con le quali confrontarmi e sentirmi meno sola. 

Ho conosciuto tante bravissime professioniste che, con la loro disponibilità, mi hanno insegnato molto soprattutto su argomenti di cui non conoscevo nulla!

Oltre al confronto e all’amicizia sono nate così alcune collaborazioni che mi fa molto piacere portare avanti: quella con Chiara Lorenzetti e con il suo bellissimo progetto dedicato alla tecnica del Kintsugi per la quale realizzo dei manufatti in ceramica che vengono rotti e poi restaurati con l’oro.

Collaboro inoltre con Daniela Maestrelli e Roberta Defassi realizzando oggetti in ceramica per le creazioni uniche e personalizzate del loro progetto Il tuo racconto al centro nel quale un momento importante della vita di una persona si trasforma in un oggetto per la casa.

Nel mese di marzo poi ho ospitato nel mio laboratorio di casa una giornata dedicata alla Reticelle Biellesi durante la quale siamo andate alla scoperta delle erbe spontanee della Baraggia e abbiamo provato l’emozione di sporcarci tutte insieme le mani con la creta!

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Oltre ai laboratori di didattica per le scuole e le mie piccole produzioni, nel futuro prossimo c’è un nuovo progetto che mi avvicina ancora di più alla terra. È  la nascita di Spontanea, una piccola attività agricola che mi permetterà di vendere i prodotti realizzati con le erbe spontanee della Baraggia che raccolgo, trasformo e conservo.

Oggi questa disciplina si chiama fitoalimurgia, ma ha radici antiche.
Ho fatto tesoro dei racconti dei margari che ho incontrato e intervistato durante la mia esperienza con la cooperativa NaturArte, di come le donne un tempo, durante la transumanza, raccogliessero strada facendo le erbe spontanee e le utilizzassero per preparare i pasti:

Partendo da queste tradizioni e da ciò che la natura mi offre ho iniziato a pensare a delle ricette che permettessero di conservare queste erbe per potersene nutrire anche in altri momenti dell’anno.

Un esempio? Il primo prodotto che commercializzerò saranno i fiori di acacia in agrodolce e tante altre prelibatezze che la fantasia, unita alla conoscenza della terra, mi suggeriranno.

Cosa significa per te essere The BRAVE?

Per me essere The BRAVE significa sapersi adattare in continuazione senza tradire la propria natura.
Significa non farsi abbattere dalle difficoltà ma trovare in esse un continuo stimolo per migliorare e crescere in consapevolezza.

Link e contatti

Io e la tecnologia non siamo proprio amiche del cuore, ma se volete contattarmi potete fare così:

  • scrivimi una mail a terra.terra@libero.it
  • Chiamami al 335-8478154 e ci incontreremo di persona!
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