Mindfulness da scrivania: ricaricarsi in 10 minuti

Ci sono giorni in cui ho l’impressione di correre, correre e non arrivare mai a poter rallentare, tipo un criceto che gira sulla sua ruota. Ci sono giorni in cui l’aria non basta, perché il respiro si fa superficiale e ho l’impressione di boccheggiare, tipo un nuotatore alle prime armi che fa fatica a riprendere fiato. Ci sono giorni in cui i pensieri si affollano, si sovrappongono e accavallano nella mente (tipo zapping addicted nevrotico, e pensare che la tv manco la guardo…).
Ecco, in quei momenti è inutile continuare a stare davanti al pc a girare su se stessi!

Certo l’ideale sarebbe una bella passeggiata nei boschi, un giro di shopping oppure una tazza di tè con un’amica ma non sempre è possibile.
L’ideale sarebbe un rimedio rapido ma efficace per “rimettersi in bolla”.

E, allora, ecco che viene in aiuto una disciplina semplice oggi tornata alla ribalta con un nome anglofono ma dalle radici antiche: la Mindfulness.
La Mindfulness è una pratica, un modo d’essere, che deriva in gran parte dalla meditazione buddhista vipassana, resa più fruibile per noi occidentali moderni da un protocollo, il MBSR (mindfulness-based stress reduction), la cui efficacia è confermata da numerosi studi scientifici. Massimo esponente ed autore del protocollo è Jon Kabat Zinn, biologo e scrittore statunitense, professore emerito di medicina e fondatore della Stress Reduction Clinic e del Center for Mindfulness in Medicine, Health Care and Society presso la University of Massachusetts Medical School.

In sintesi, si può definire come

un modo peculiare di mantenere la propria presenza mentale sull’esperienza presente a mano a mano che essa si sviluppa, momento per momento.
Quotidianamente, in moltissime situazioni, siamo scollegati dall’esperienza presente e talmente assorbiti dal flusso vorticoso dei pensieri, delle preoccupazioni, dei giudizi, dei progetti, delle ruminazioni mentali, da non essere minimamente consapevoli delle cose che facciamo, che sentiamo o che ci accadono.

La consapevolezza Mindfulness ci rimette in contatto con noi stessi semplicemente registrando e lasciando fluire l’esperienza presente, così com’è, accogliendola con limpidezza, curiosità, apertura e benevolenza.

Accogliere l’esperienza con attenzione non giudicante e neutralità, da un lato rende meno coinvolti e reattivi nei confronti degli eventi, dall’altro rende possibile un atteggiamento più gentile nei confronti di se stessi, smettendo di disperdere energie.
Ogni momento è buono per interrompere il vortice della negatività.

E per farlo è sufficiente cimentarsi con le meditazioni suggerite, come la prima e la più semplice: la meditazione del corpo e del respiro.
Perfetta per una pausa veloce e rigenerante dal lavoro.

Si può fare ovunque, richiede pochi minuti, rimette in contatto con noi stessi e ci ricarica, in cambio solo di un po’ di pratica quotidiana. “Solo” si fa per dire perché non è molto ma richiede costanza e non sempre è così facile vincere la pigrizia, ma ne vale la pena!

Se vuoi cimentarti subito ecco come fare, con una raccomandazione: accogli ciò che arriva e permettergli di essere ciò che è.

Mindfulness da scrivania in 10 minuti

  • Assumi la postura più adatta: eretta con i piedi ben appoggiati a terra o sdraiata, con occhi chiusi o con lo sguardo abbassato.
  • Porta la consapevolezza al corpo, alla sua postura, alle sensazioni di contatto che rimanda.
  • Concentrati sulle sensazioni del respiro mentre entra ed esce dal corpo, osservalo e lascia che fluisca liberamente.
  • Gestisci le (inevitabili e numerose!) distrazioni della mente semplicemente rilevandole e, con pazienza, riportando l’attenzione al respiro.

Dopo qualche minuto di questa pratica, riprendi contatto con l’esterno, stiracchiati e riapri gli occhi.
Come per tante cose vale “hard training, easy fighting” per cui il suggerimento è di prendere la sana abitudine quotidiana di dedicarsi 10 minuti di Mindfulness un paio di volte al giorno per iniziare a far diventare la pratica ed i suoi doni parte di te.
Se poi senti che è nelle tue corde, beh è solo l’inizio per scoprire altre meditazioni statiche ma anche in movimento, formali ma anche informali che possono cambiare la qualità della vita!
Fammi sapere la tua esperienza e, se ti va, condividerò con te anche un paio di pratiche informali che rendono le mie giornate lavorative meno affannose e mi aiutano a ricaricarmi.

“Ascolta la pianta dei tuoi piedi che calpesta il terreno piuttosto che i castelli in aria… Piuttosto che i castelli in aria creati dalla mente.”

Mahatma Gandhi

LINK UTILI

Vuoi sapere qualcosa di più sulla Mindfulness? Leggi qui

http://www.kimila.it/mindfulness

Jon Kabat-Zinn, Dovunque tu vada, ci sei già. Una guida alla meditazione, Edizioni TEA, 2006

CHI SONO: Stefania Macchieraldo

Essere umano, donna, mamma, compagna, amica, professionalmente sociologa della comunicazione, psicologa clinica e di comunità, conduttrice di gruppi con metodi attivi.
Sin da piccola, nutro un grande interesse per le storie e presto scopro che le storie si trovano anche nel mondo, in ogni essere umano incontrato, dove sono ancora più emozionanti perché vere.
Così alla passione per la letteratura e l’arte si unisce la passione per i viaggi e le persone.

Mi occupo di benessere psicologico, crescita personale e miglioramento delle abilità relazionali sia in ambito personale e clinico in organizzazioni ed aziende.

Sito web: http://www.kimila.it/

Mail: info@kimila.it

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