Progetto Botteghe Scuola, un’esperienza di tirocinio.

Tramandare la propria arte e conoscenza è il compito primo di ogni artigiano. Restare chiusi tra le proprie mura, conservando gelosamente tecnica e materiali, è il modo più facile per far perdere le proprie tracce; spesso così viene fatto, ma siamo sicuri che sia la mossa vincente?

Da 25 anni ho una bottega di restauro a Biella e credo nella condivisione delle idee, soprattutto quando si tratta di insegnarle.
È per questo che ho accolto con entusiasmo il Progetto Botteghe Scuola di Regione Piemonte, un progetto che ha visto la sua nascita nel 2002.
Il progetto coinvolge imprese artigiane di Eccellenza (ovvero imprese che hanno conseguito il marchio “Eccellenza Artigiana” della Regione Piemonte, a tutt’oggi 2638) in un numero di 220 per semestre; a tali imprese viene affidato un candidato tirocinante disoccupato, dai 18 ai 35 anni.

Progetto Botteghe Scuola è un percorso formativo completo, dove il tirocinante alterna ore lavorative a ore di studio; le ore lavorative in laboratorio, a stretto contatto con il Maestro d’Arte e le ore di studio in varie sedi dislocate nel territorio della regione e con ampio spettro di interesse: dalla formazione grafica, psicologica, manuale, imprenditoriale, confronti con altri mestieri oltre al corso obbligatorio di due giorni sulla sicurezza.
Il tutto per una durata di sei mesi, 40 ore lavorative alla settimana, con retribuzione e per il tirocinante e per l’impresa artigiana di Eccellenza; durante i sei mesi, tirocinante e impresa vengono seguiti dal tutor di riferimento che ha ruolo di controllo e sostegno.

Progetto Botteghe Scuola è:

  • recuperare i mestieri della tradizione quali fattori di qualificazione e di vantaggio competitivo;
  • coniugare le lavorazioni tipiche del territorio con le nuove tecnologie e la capacità innovativa e d’immagine dell’artigianato piemontese;
  • generare possibilità di inserimento professionale dei giovani in determinate produzioni artigianali tradizionali, tipiche, artistiche e/o innovative (ricambio generazionale);
  • fornire un contributo orientativo e professionalizzante, incentivando la capacità auto-imprenditoriale dei giovani sul territorio. (dal sito Regione Piemonte.it)

Il bando 2015/2016 è in fase finale e ho avuto modo di parteciparvi per due edizioni, la prima e la terza. Nella prima edizione ho avuto in laboratorio Luca, vent’anni, diplomato al CNOS-FAP, centro di formazione professionale salesiano a Vigliano Biellese, settore falegnameria; nella terza edizione, appena terminata, Mariasole, vent’anni, diplomata al Liceo delle Scienze Umane.
I due tirocinanti hanno scelto l’esperienza di Botteghe Scuola con differenti intenti, Luca per approfondire i suoi studi, Mariasole per curiosità. Il non sapere non è una pregiudiziale, anzi: il tirocinante è un foglio bianco su cui lasciare brevi spunti che avrà modo in seguito di approfondire.

Bene, tutto bello, ma è poi così? Ora che vi ho descritto Progetto Botteghe Scuola, fermiamoci un attimo a valutare costi e benefici, lati chiari e oscuri.

LATI POSITIVI

  • dover insegnare il proprio mestiere comporta uno sforzo importante e di progettazione e di tempo che obbliga l’artigiano a rivedere tecniche e materiali: molto utile per una riorganizzazione;
  • dover insegnare significa imparare a farlo, cosa che spesso non si sa fare;
  • il tirocinante, dopo i primi tempi in cui apprende, è un valido aiuto, spesso per quelle che cose non abbiamo voglia di fare;
  • il tirocinante è giovane: le idee sono fresche, spesso strane e folli, ed è questo un grande valore aggiunto, se lo si sa cogliere;
  • un artigiano lavora spesso da solo: il tirocinante è una piacevole compagnia.

LATI NEGATIVI

  • il tempo che si perde è molto, prima per insegnare, poi per seguire il lavoro;
  • non è detto che la persona che ci viene affidata in tirocinio sia una persona determinata nella sua scelta e si deve mettere in conto ritardi, ingerenze, maleducazione, perdite di tempo, incapacità al lavoro manuale. Cosa fortunatamente non accaduta nella mia esperienza!

Molti i benefici e pochi i costi?
La mia esperienza ha avuto pochi costi, quasi nessuno. Mi sono trovata in armonia con i due tirocinanti che mi hanno spronata nel fare, divertita, aiutata fattivamente.

A termine di questo post, ho chiesto a Mariasole di raccontarci le sue impressioni su questa esperienza, il punto di vista del tirocinante, la nostra speranza.

Cosa mi aspettassi da questa esperienza è difficile da definire.
Prima di iniziare, pensando a cosa sarei potuta andare incontro, immaginavo un semplice tirocinio in cui avrei imparato un nuovo mestiere, il restauro.
Prima di allora non avrei mai pensato che in realtà mi aspettassero sei mesi di formazione, crescita, confronto e condivisione.
In questi mesi ho toccato con mano cosa vuol dire gestire una piccola impresa individuale e affrontare quotidianamente i problemi e le difficoltà che si presentano volta per volta, senza arrendersi e cercando sempre una soluzione.
Ho avuto la possibilità di avere una prospettiva più ampia, di scoprire una realtà che non avevo mai avuto l’occasione di vedere né conoscere prima.
Infatti la realtà lavorativa è molto differente da quella scolastica: devi uscire dal guscio, imparare ad essere responsabile delle tue scelte, formarti come persona ed essere consapevole di quello che sei.
Attraverso questa esperienza ho avuto la possibilità di iniziare un nuovo cammino, dove ho imparato a conoscere meglio me stessa, i miei limiti e le mie capacità.
Di conseguenza ho capito meglio cosa mi piacerebbe fare in futuro, ho scoperto nuove passioni e sono arrivata alla conclusione che nella vita è importante inseguire i propri sogni senza arrendersi, perché quando si fa qualcosa che ci piace davvero, nonostante le difficoltà, si troverà sempre il modo di continuare a fare quello per cui si crede. Mariasole Villa

By Chiara Lorenzetti

Link utili
http://www.regione.piemonte.it/artigianato/botteghe.html

http://www.regione.piemonte.it/artigianato/dwd/2015/scheda_info_bottega_scuola.pdf

Chiara Lorenzetti

Restauro ceramiche, oggetti in legno policromi e dorati, bambole. Pratico l'arte Kintsugi originale giapponese.

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