Biella

Certi viaggi possono cambiare la nostra vita

Cosa succede dentro di noi all’arrivo di una notizia positiva e inaspettata?
All’inizio siamo incredule, pensierose, ci affrettiamo a capire se sia uno scherzo o no e, infine, siamo senza parole.
O meglio, io sono rimasta senza parole quando Yu Akao mi ha spiegato il significato del biglietto che mi stava consegnando. 

“Chiara san sei stata invitata in Giappone per partecipare al programma di Tv Tokyo, Nipponikitai! (Chi vuole venire in Giappone)”

Vuoi che ti racconti dall’inizio come è andata? Cercherò di essere breve anche se le emozioni che ancora sono dentro di me, se esplodessero, brevi non sarebbero affatto.

Il mio incontro con il Kintsugi

Da qualche anno ho iniziato a lavorare con la tecnica Kintsugi, arte giapponese che consiste nel riparare ceramiche con lacca urushi e polvere d’oro. Ho imparato da sola, guardando video (pochi), leggendo qualche informazione (pochissime); ho usato i miei 27 anni di restauro per provare, fallire, riprovare, riuscire. Quando ho raggiunto una buona conoscenza, ho raccontato la mia arte nel web. Con costanza: ogni giorno un post, approfondimenti sul sito, foto su Instagram, ho scritto un manuale dedicato.

Ed è proprio nel web che Tv Tokyo mi ha trovata: appassionata di cultura giapponese, autodidatta, mai stata in Giappone, la protagonista perfetta per il loro programma.

Il primo approccio è stato un venerdì mattina di aprile. La troupe di Tv Tokyo, la regista Emi san, il suo reporter e l’interprete Yu Akao, si sono presentati alla mia porta: “Coniciua” (Permesso? Posso entrare?). Di fronte a persone sconosciute, che parlavano una lingua ancora più sconosciuta, ho raccontato di me, del mio lavoro, di come mi sono trovata a studiare l’arte tradizionale Kintsugi. Pensavo sarebbe stato difficile, imbarazzante; così non è stato, forse la mia passione, forse la semplicità delle persone, forse, e questo l’ho capito dopo il viaggio, la mia affinità con il popolo giapponese.
La troupe mi ha poi seguito a Milano, proprio quel fine settimana avevo in programma due laboratori in città: hai idea di come mi sia sentita ad avere una troupe televisiva alle mie costole? Vuoi saperlo? È stato bello!

Giappone, andata più ritorno

Dopo questo primo approccio ho un po’ dimenticato l’evento, travolta dalla quotidianità. Fino al giorno in cui, due mesi dopo, mi è stato recapitato il biglietto del viaggio; ero stata selezionata per andare in Giappone. Io, la mia arte, la mia persona. Ci devi credere a una notizia come questa; non si tratta di un biglietto vinto alla lotteria, si tratta di me. Una doccia di autostima, la sicurezza del mestiere, il coraggio di accettare: sì, è stato pazzesco.

Il 7 di luglio la sveglia sul collo segnava le ventitré. Già, questo fino al 7 di luglio 2018, quando alle 15,30 mi sono imbarcata su di un volo Alitalia, destinazione Tokyo. Non sapevo quasi nulla sul mio soggiorno in Giappone, la forza del programma è quella della sorpresa, giusto i nomi di chi mi avrebbe accompagnata (Yoda san il regista, Mai san l’assistente – sì, ho avuto un’assistente personale per 7 giorni! -, Aya san, meravigliosa interprete) e gli indirizzi degli alberghi.
A dire il vero non sapevo nulla o quasi neppure del programma, avevo giusto capito fosse un programma a cui la gente straniera appassionata di cultura giapponese si candidasse per poter andare in Giappone a perfezionare la tecnica. Io, già te l’ho detto, sono stata trovata, potenza del web.
Il programma va in onda da tre anni alle 20, ogni settimana, ed è uno dei programmi maggiormente seguiti. Sai una cosa bella? Quando la mia puntata è andata in onda, il 20 agosto, ho cominciato a ricevere messaggi su Facebook da giapponesi che mi salutavano, mi mandavano foto di me nella loro televisione, richieste di amicizia… Sono stata in una sorta di nuvola di meraviglia!

Forse ti stai chiedendo cosa ho provato durante il viaggio, 12 lunghe ore di volo a cavallo della notte, senza mai vederla perché in viaggio verso il Sol Levante. Incredulità. Ancora adesso mi devo riguardare per capire che sono davvero io in Giappone. A essere sincera non ho mai avuto paura, solo tanta curiosità, eccitazione, e tanta voglia di imparare.

Imparare e conoscere

A questo serve il programma, a questo è servito a me.
Sono stata ospite a Kyoto dal maestro di Kintsugi Hiroki Kyokawa, tre giorni intensi di studio e registrazione, tre giorni di 10-12 ore lavorative. Il maestro mi ha spiegato le basi della tecnica, evidenziando i miei difetti, spiegandomi ogni piccolo dettaglio; mi ha mostrato attrezzi e materiali e, insieme, abbiamo realizzato un’opera Kintsugi. La troupe ci ha sempre filmato in laboratorio, seguito a pranzo e nel tempio dove sono stata accolta a braccia aperte: lo sapevi che i giapponesi amano gli italiani? Siamo la prima meta desiderata per i loro viaggi, la nostra arte è riconosciuta come la migliore al mondo. E anche la nostra cordialità.

Il mio viaggio è continuato a Daigo, a nord di Tokyo, dove ho visto le coltivazioni della pianta da cui si estrae la lacca urushi, prodotto indispensabile per un restauro Kintsugi. Ho lavorato io stessa all’estrazione della lacca, mi sono sentita pronta per farlo, e, se potessi, tornerei subito a lavorare nei campi: l’aria che ho respirato, le persone con cui ho mangiato, riso, dialogato mi hanno lasciato un segno forte, più forte di quelli che la lacca urushi lascia sulla pelle quando, inavvertitamente, la si tocca.

Sette giorni che valgono una vita

Sette giorni, tanto è durato il mio viaggio. Sette giorni che valgono una vita. Se dovesse capitarti di guardare il video della trasmissione, vedrai una luce sempre accesa nei miei occhi e il sorriso quasi perenne: il mio viso più di mille mie parole può spiegarti la magia di ciò che ho vissuto. E ora sono qua, in Italia, supportata e seguita da giapponesi e italiani, i primi curiosi di vedere la loro arte trasformata dalle mie mani e i secondi interessati a scoprire qualcosa di cui si sa davvero poco e spesso errato in Italia.
Un gran compito mi spetta, ma mi sento pronta: cogliere l’attimo, vivere con passione tenendo sempre lo sguardo alla professionalità con umiltà e dedizione.

E se sei curiosa di vedere tutta la mia avventura, ecco l’intera puntata.

Chiara Lorenzetti

Restauro ceramiche, oggetti in legno policromi e dorati, bambole. Pratico l'arte Kintsugi originale giapponese.

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