Biella

Chiara Battaglioni, confessioni di una slash worker

Molti freelance non riescono a definirsi con una sola professione, ma con più titoli separati da uno “/”. Sono i cosiddetti (slash)/worker.

Uno / worker «fa più lavori, non si definisce con una sola professione, ma con più professioni separate da “/”». Questa è la definizione apparsa in un articolo di ACTA lo scorso 7 febbraio 2018.

Cosa significa e che vantaggi ha vivere diverse vite professionali in contemporanea è ciò che ho chiesto a Chiara Battaglioni, una freelance come molte di noi che ha trovato la sua definizione proprio nella categoria Slash Worker.

Prima di leggere quell’articolo sul sito di ACTA, Chiara ha sempre detto di avere un lavoro bancomat, cioè un lavoro che, anche se non in linea con quello che si vuol fare, serve a fare cassa.

Chiara Battaglioni, una slash worker con le idee molto chiare

Ho conosciuto Chiara tempo fa e l’ho incontrata quest’anno al Freelancecamp di Marina Romea. Ho avuto la fortuna di ascoltare il suo intervento prima, durante una prova su Skype.

La prima cosa che ho pensato è stata: “è lei che voglio intervistare per la rubrica The Brave!” e così eccoci qui.

Ciao Chiara, quando hai capito di essere una slash worker?

Ciao Tatiana, in effetti non è da molto. A febbraio ho ricevuto la newsletter di ACTA, l’associazione dei freelance. Scorrendo fra gli articoli più recenti, un titolo mi ha colpito in particolare: “Bill, slash worker o doppio-carrierista negli anni ‘90”. Ho letto la sua storia e mi sono riconosciuta.

E così ho indagato un po’ sulla definizione di “slash worker” cercando su Google: ho scoperto che già lo scorso anno una ricerca americana condotta da And Co aveva evidenziato il fatto che la maggior parte dei liberi professionisti coinvolti nell’indagine facesse più di un lavoro.

I dati europei del 2018, estrapolati dalla ricerca iWire (di cui ACTA è stata promotrice sul territorio italiano) non ha fatto altro che confermare la situazione anche nel nostro Paese.

E così, anche io ho trovato una definizione 🙂

Oddio, non che prima non sapessi di fare tre lavori: semplicemente, alla domanda “che lavoro fai” mi limitavo a raccontare il primo, che è poi il mio lavoro principale, quello che “vorrei fare da grande”.

Quali sono i tuoi lavori? Ci spieghi cosa sono e cosa fai?

Sono due, quasi tre (nel senso che il terzo è più una passione, un po’ impegnativa forse, ma principalmente una passione). 

Chiara Battaglioni, Professional Organizer

Il mio primo lavoro è la Professional Organizer: alleno le competenze organizzative dei miei clienti per permettere loro di ottenere il massimo dalla gestione del proprio tempo e delle proprie energie e godere del lavoro che amano fare.

I miei clienti sono principalmente freelance e liberi professionisti. Affianco anche aspiranti Professional Organizer nel loro percorso professionale come docente dei corsi per diventare P.O. con Organizzare Italia, azienda con cui collaboro.

Credo fortemente nell’organizzazione personale come strumento per migliorare la qualità della nostra vita, non solo in ambito lavorativo: per questo motivo faccio parte del Consiglio Direttivo di APOI, l’associazione dei professional organizers italiani, con lo scopo di diffondere in tutta Italia il valore dell’organizzazione personale.

Chiara Battaglioni, project manager

Il mio secondo lavoro è un po’ più tradizionale, anche se è totalmente eccezionale l’azienda con cui collaboro. Sono infatti Project Manager in una società che si occupa di formazione con la metodologia del Teatrodimpresa®.

Il mio ruolo è per lo più gestionale e organizzativo: mi occupo infatti di tutti gli aspetti operativi dei progetti di formazione a me assegnati. A volte vado in aula anche io come supporto organizzativo ed è molto divertente, proprio perché non si tratta di formazione tradizionale ma di attività di team building in cui vengono utilizzate tecniche provenienti dal mondo dell’improvvisazione teatrale, si scrivono storie e si girano video con i partecipanti, si lavora con attori, musicisti, direttori d’orchestra e molto altro ancora.

Chiara Battaglioni, atleta e allenatrice di pattinaggio artistico a rotelle

Il mio terzo “lavoro” ha a che fare con quella che è da sempre la mia più grande passione: il pattinaggio artistico a rotelle.

Ho messo i pattini per la prima volta a 3 anni e da quel momento non li ho più tolti. Sono ancora un’atleta agonista (anche se ho ridotto un po’ gli allenamenti dall’ultimo anno) nella specialità dei gruppi spettacolo.

Dai 16 anni però ho iniziato a insegnare e anche oggi alleno due gruppi di atleti: le ragazze del “progetto gruppi”, atlete che stanno iniziando ad avvicinarsi alla disciplina dei gruppi, e i miei “nani” del settore avviamento, i bimbi che per la prima volta mettono i pattini ai piedi. Ho un po’ di bimbe di 3 anni per cui è come avere un asilo nido su rotelle!

Che dici? Bastano?! 😉

Perché una persona decide – consapevolmente – di essere una Slash worker?

Secondo me, la paura è uno dei motivi, anzi, credo sia il motivo principale che spinge molti di noi a scegliere di avere più lavori. Quando sei agli inizi è normale avere paura dell’incertezza, di non arrivare a fine mese, di non riuscire a pagare il mutuo o l’affitto e le bollette. Anche io ho avuto paura, ma dietro c’è stata una scelta consapevole: voglio crescere come Professional Organizer, è quello che voglio fare da grande. Avere alle spalle un’azienda che mi supporta in questa mia prima fase di sviluppo, mi permette di dedicare tempo ed energie a specializzarmi, studiare e diventare più brava ad aiutare i liberi professionisti e i freelance come te e me a organizzare e a semplificare la propria vita lavorativa. Perché siamo supereroi e questo a volte può essere stressante. 😉

Come riesci a fare tutto? È difficile fare in modo che tutto si incastri?

Ecco, per essere una slash worker devi imparare a organizzarti. Io mi occupo di organizzazione per lavoro, certo, e forse per me è stato più semplice, ma non troppo.

I drammi che vive ogni giorno una slash worker sono molteplici:

  • è difficile mantenere alte energie e concentrazione,
  • è complicato gestire il tempo, che se ne va in trasferte e spostamenti,
  • le giornate sono piene di distrazioni e interruzioni da parte di colleghi e clienti (dell’uno e dell’altro lavoro).

Questi sono solo alcuni esempi.

È fondamentale e importantissimo riuscire a organizzarsi, che significa conoscere bene i propri limiti e le proprie capacità, significa capire come ottimizzare il proprio tempo, smettendo di dire “non ho tempo” ma identificando con chiarezza le priorità.

Ci sono anche tanti aspetti positivi nell’essere una slash worker. Per esempio,

  • il networking, conosco tantissime persone diverse,
  • partecipo a eventi e corsi di diversi settori,
  • lavoro in un ufficio con altre persone (e non solo da sola in casa),
  • imparo altre competenze diverse da quelle specifiche del mio primo lavoro.

Che consigli ti senti di dare a chi è in una situazione simile alla tua?

Primo: la gentilezza verso se stessi.

Non colpevolizzarti se in questa fase devi accettare qualche compromesso: sono certa che chi si trova in questa situazione vorrebbe dedicare tutto il tempo e le proprie energie al primo lavoro, ma come dicevo prima la paura un po’ tende a frenare questa spinta. Abbi pazienza. Va bene così.

Secondo: mantieni la costanza

Al tempo stesso sii costante. Fissa il tuo traguardo e pianifica i passi per raggiungerlo: forse all’inizio ti sembreranno pochi, o piccolissimi, ma la perseveranza e la costanza sono fondamentali nel portare avanti il tuo progetto. Anche in quei giorni in cui sarai particolarmente stanca.

Terzo: ricordati di sorridere

Stai facendo tutto per costruire la tua professionalità e il lavoro che hai sempre sognato: inutile lamentarsi del poco tempo, del correre avanti indietro sballottati nel flipper del doppio (o triplo lavoro). Se in questa fase della tua vita hai scelto di fare più lavori è perché sai in che direzione muoverti e stai spianando la strada per arrivarci. Quindi gambe in spalla!

Ah! E ogni ogni tanto riposati

E questo è il consiglio che do anche a me, quando passano troppi giorni senza aver dedicato un po’ di tempo a me stessa, al mio compagno, al riposo e a fare le cose che mi divertono!

Chiara parteciperà anche all’edizione leccese del Freelancecamp, parlando di “Non solo to-do-list: le 7 liste anti-ansia per organizzare il tuo lavoro”. Questo speech sarà forse un po’ più tecnico, ma sono certa che riuscirà a toccare i cuori di tutti come ha fatto a Marina Romea.

Per conoscere meglio Chiara, puoi visitare il suo sito web o chiacchierare con lei sulla sua pagina Facebook. Oppure, andare al Freelancecamp! 😉

Tatiana Cazzaro

Lavoro per aiutare le persone e le imprese a guardare il mondo da una diversa inclinazione per scoprire un modo nuovo di comunicare, di raccontarsi e di entrare in relazione con gli altri. Lo faccio usando il magico potere delle parole e delle storie.

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