Biella

Come scrive un post su facebook una artigiana?

È venuto il tempo del web anche per gli artigiani: due mondi che paiono in antitesi si stanno lentamente incontrando, la manualità creativa concreta e quella virtuale.
Gli artigiani sono pronti a questo incontro? Sappiamo davvero posare i pennelli per mettere le mani su di una tastiera e raccontare il nostro lavoro?
Siamo capaci di presentarci restando noi e non copiando altri?

L’immagine che ancora oggi si ha dell’artigiano è molto simile a quella di Geppetto nel celebre romanzo di Collodi: il bancone da falegname, trucioli sparsi sul pavimento, grembiule blu e il silenzio solitario del lavoro.
Così è ancora in una buona parte di botteghe, ma il silenzio si è rotto: l’avvento di Facebook, oltre che dei siti personali, ha permesso a noi artigiani di varcare le porte del ristretto giro quotidiano e di farci conoscere al mondo. Un nostro post può essere visto a Roma come a New York.

Siamo davvero pronti ad aprire le porte dei nostri laboratori? E se sì, come dobbiamo fare?

Prima di tutto, prima ancora di creare la pagina dedicata all’attività, ricordiamoci che il nostro lavoro siamo noi; come ha spiegato Tatiana nel post precedente, “L’emozione della voce” impostiamo la nostra voce su di noi.

Quello che fa la vera differenza su Facebook tra noi e gli altri, è che il cliente riesca a riconoscere un post scritto da noi, la nostra mano, il calore della presenza.

A questo punto, dopo aver trovato la nostra giusta voce e aver aperto la pagina Facebook, cominciamo a scrivere i primi post, suddivisi in due categorie: informativi didascalici e di svago.

Cosa intendo? Nel primo caso insegno il mio lavoro e nel secondo racconto me stessa: due diversi modi di relazionarmi utili entrambi per far conoscere ai clienti virtuali il mio laboratorio.

Vediamo come costruire la prima tipologia di post.

L’immagine
Curiamo le immagini inserendo su ogni foto il nostro logo; questo fa sì che la foto, qualora condivisa, mantenga la nostra identità. Se decidiamo di fare un album con le fasi di lavorazione, cerchiamo di mantenere uno sfondo uniforme per tutte le immagini.

Le didascalie
Ogni foto caricata deve avere una didascalia che racconti la fase della lavorazione. Sappiamo bene che Facebook è un luogo di svago ma tra gli utenti c’è di sicuro qualcuno che vuole saperne di più e più dettagli ci sono, meglio capirà il nostro lavoro.

Facebook ci offre la possibilità di scrivere il post in varie lingue; per non appesantire il post con la versione italiana e ad esempio, quella inglese, andando nella sezione “impostazioni”, cercare “post in più lingue”. Attivando questa applicazione, sotto ogni post comparirà la scritta “scrivi il post in un’altra lingua”; potremo quindi scrivere nelle varie lingue scelte, Facebook saprà individuarla e proporrà il post nella lingua del paese da cui proviene la lettura.

La pubblicazione
Croce e delizia: quando pubblicare? Qual è l’orario che incontra maggior consenso? Facebook ci mette a disposizione la pagina “insight”, ovvero le nostre statistiche. Troviamo orari, genere, paese di provenienza degli utenti e con questi dati possiamo approssimativamente decidere in quali orari sia meglio pubblicare. Io, di solito, gli album di lavori eseguiti, li pubblico intorno alle 12, perché ho notato che quello è un orario frequentato e che porta buon riscontro.

Ma pubblicare sulla pagina basta? Purtroppo sappiamo che la politica di Facebook per le pagine che non pagano la pubblicità, è molto deludente e tende a relegarle in margini spesso ridicoli. Il mio consiglio è quello di condividere il post dalla pagina al profilo personale, ricordandosi di impostare la privacy su “tutti”: maggiore visibilità, maggiori condivisioni.

I commenti
Abbiamo pubblicato: e adesso? Adesso dobbiamo essere pronti a commentare, a rispondere alle domande ed eventualmente anche alle critiche. Conviene quindi tenersi uno spazio di tempo dopo la pubblicazione per i commenti; non è opportuno pubblicare e poi allontanarsi: l’utente se fa una domanda apprezza la risposta quasi immediata, dà segno di interesse e di professionalità. Se si risponde ad un commento dopo una o due ore o, peggio ancora, una giornata, si rischia di gettare al fumo il nostro lavoro e un probabile cliente. Rispondiamo alle domande con particolari che stimolino la curiosità dell’utente; se sottoposti a critiche sul nostro lavoro, siamo pronti a dare il nostro pensiero, con correttezza e determinazione: ricordiamoci che quella è la pagina del lavoro e non quella personale e non cadiamo nel tranello della maleducazione e dell’offesa. Resta comunque che quella è casa nostra e se dovesse entrarvi qualcuno di dannoso o troppo polemico abbiamo tutto il diritto di allontanarlo, anche cancellando il commento e bloccando la persona: non tutto deve essere tollerato e taluni sono sul web solo per seminare zizzania.

Esiste anche un altro tipo di post, più spontaneo e di svago.

È un post con un’immagine sola, non necessariamente coordinata o con un fondale preciso: può essere un caffè bevuto al tavolo di lavoro, una persona venuta a trovarci, un raggio di sole catturato, un istante che ci emoziona. In questo caso, la spontaneità paga. Diamo libero sfogo alla fantasia, all’immaginazione, scriviamo didascalie brevi, possibilmente con delle domande all’utente; facciamo in modo che sia visto proprio come una finestra aperta su di noi, al tavolo di lavoro: in questi post mettiamo noi stessi, la musica che ascoltiamo, i nostri gusti di cibo e d’arte. Più siamo noi e più verremo apprezzati, con un occhio attento però al fatto che anche in questo caso è il nostro laboratorio che scrive, quindi educazione, timbro di voce consono, impostazione grafica coerente.

Per approfondire:

Vi porto alcuni esempi di artigiani che seguo su Facebook, provate a girare tra le loro pagine, ad intuire il loro tono, ad immaginare la persona che scrive, a guardare le loro foto, cercando di intuirne le fasi di lavorazione, i vari processi.

La pagina Facebook di “Rilegato a mano” di Francesca Premoli
https://www.facebook.com/Rilegato-a-Mano-332867690124941/?fref=ts

La pagina Facebook di Barbara Checcucci, restauratrice di ceramica
https://www.facebook.com/barbara.checcucci?fref=ts

La pagina di Lucia Tarantola, restauro carta
https://www.facebook.com/Restauro-carta-Lucia-Tarantola-1488306531435644/?fref=ts

La mia pagina di Chiarartè, restauro ceramiche
https://www.facebook.com/Chiaraarte/?fref=ts

Siete riusciti ad immaginare le vostre foto, i vostri tempi, avete trovato il vostro giusto tono?
È ora di cominciare!

Chiara Lorenzetti

Restauro ceramiche, oggetti in legno policromi e dorati, bambole. Pratico l'arte Kintsugi originale giapponese.

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