Biella

Donne che lavorano in proprio: la storia di Serena Puosi

Di donne che lavorano in proprio ce ne sono tante, ma non tutte le loro storie sono così piacevoli da scrivere (e da leggere).

Quest’anno abbiamo deciso di allargare il nostro raggio d’azione, portando l’esempio di donne che lavorano e vivono anche fuori dai confini biellesi, piemontesi, italiani. Ed io, quando mi sono messa alla ricerca della prossima storia da raccontare per la rubrica The Brave, creata dalla nostra ex reticella Roberta Defassi, non ho avuto dubbi: ho contattato lei.

La storia di Serena Puosi

Chi è Serena: raccontaci il tuo percorso professionale, la tua vita e le tue passioni.

Sono nata a Viareggio e, tranne una parentesi a Pisa e una a Lisbona, ho sempre vissuto nella mia amata Toscana, in Versilia. Fin da piccola ho amato il mondo delle parole e passavo i pomeriggi a scrivere e a leggere. Sono diplomata in lingue e ho una laurea specialistica in Sistemi e progetti di comunicazione all’Università di Pisa, dove poi sono rimasta a lavorare un paio d’anni mentre cercavo di capire che lavoro volevo fare da grande.

Mentre ero in Erasmus a Lisbona nel 2008 ho aperto il mio primo blog, Mercoledì tutta la settimana, che non ho mai abbandonato in questi anni e che si è evoluto con me. È stato proprio il blog che mi ha permesso di avvicinarmi anche al mondo dei social network e di partecipare a un bando della Regione Toscana che cercava blogger e social media manager con esperienza per raccontare la regione a un pubblico straniero. Ho vinto il bando e sono entrata a far parte della redazione di Visit Tuscany per tre anni e mezzo. Nel frattempo ho viaggiato molto raccontando tutto sul blog e ho pubblicato un libro sull’India con la casa editrice Goware.

Purtroppo o per fortuna a un certo punto i finanziamenti sono finiti e, chiuso questo capitolo con la Regione Toscana, mi sono dovuta rimboccare le maniche e ho aperto partita Iva per mettere in pratica quello che sapevo fare ma con clienti diversi. Adesso mi occupo di web copywriting, blogging e social media a tempo pieno come libera professionista.

Ci spieghi cosa significa essere travel blogger, copywriter e social media manager?

Volentieri! Spesso è complicato far capire qual è il mio lavoro a persone estranee alla materia, spero di spiegarlo in modo semplice, altrimenti sono a disposizione per chiarimenti. Essere travel blogger significa scrivere con costanza sul mio blog di viaggi e gestire le community ad esso collegate sui social media, significa collaborare con enti del turismo, strutture ricettive, guide e agenzie per vivere e raccontare una destinazione e un’esperienza. Amo molto questa parte del mio lavoro perché viaggiare è la cosa che mi piace di più fare al mondo, ma vorrei che fosse chiaro che è un lavoro vero e proprio e che richiede molta energia.

Gli altri due terzi del mio lavoro hanno a che fare con la scrittura e i social media. Per quanto riguarda la parte di copywriting, mi occupo della creazione di contenuti per siti e web magazine, in particolare in ambito turistico, ma non disdegno nuove sfide in ambiti che non conosco in modo che possa sempre imparare qualcosa.

Infine, quando indosso i panni della social media manager, mi occupo di gestione degli account social di altri, in particolare di pagine Facebook. Questo lavoro richiede ottime qualità analitiche, creative ed empatiche.

Serena Puosi, blogger

Quando è nato il tuo blog di viaggi e come si è evoluto nel tempo?

Come accennavo sopra, il mio blog di viaggi Mercoledì tutta la settimana nasce durante l’Erasmus a Lisbona, nel gennaio 2008. A quell’epoca i social network non erano così in voga come adesso e usavo il blog un po’ come si usano adesso i social: per brevi aggiornamenti sulla mia vita portoghese per parenti e amici che erano a casa. Dopo aver raccontato giorno per giorno la mia esperienza Erasmus (qualcosa è sempre online!) ho deciso di continuare a scrivere, parlando di quotidianità ed esperienze vissute, finché un giorno, nel 2010, sono stata invitata a uno dei primi blog tour italiani all’Isola d’Elba.

Da quel momento il blog ha preso la direzione dei viaggi, passione che porto avanti seria(l)mente col mio compagno Tommaso e adesso con la nostra piccola viaggiatrice. Sul blog trovate diari di viaggio in Perù, India, Cambogia, Vietnam, Giordania, Marocco, Sudafrica, Cuba, Giappone… e chissà quali altri meraviglie ci riserverà il futuro! Negli ultimi anni il blog è fonte di collaborazioni, affiliazioni e parte integrante delle mie entrate mensili.

Social Destination Versilia è un progetto che hai creato nel 2017 con una tua collega. In che cosa consiste e come sta andando?

Sì, Social Destination Versilia è la mia sfida più recente in cui è coinvolta anche Daniela Barutta, una food blogger molto preparata e validissima social media manager con la passione per la strategia. Abbiamo unito le nostre competenze per proporre sul nostro territorio – la Versilia appunto – servizi, consulenze e lezioni di gestione dei social media e copywriting. A maggio sarà un anno che l’attività va avanti e in questi mesi il nostro scopo era farci conoscere sul territorio e creare progetti di valore, lavorando con serietà e passione: direi che in questo ci stiamo riuscendo! Abbiamo sempre nuove idee in mente e trovo che la collaborazione ci dia una spinta in più.

Nel frattempo hai anche avuto una bellissima bimba. Com’è la giornata tipo di una mamma freelance come te?

Grazie per avermelo chiesto, immagino che una risposta come “il delirio più totale” non vada bene in questa rubrica, quindi proverò a dare una spiegazione più dettagliata! La mattina ci prepariamo per uscire, porto la bimba all’asilo nido dove rimane fino a dopo pranzo, torno a casa e inizio a lavorare e preparo il pranzo. Il mio compagno va a recuperare la bimba, pranziamo insieme e dopo ognuno torna alle proprie attività mentre la piccola sta con i nonni (santi subito!). Lavoriamo entrambi tutto il pomeriggio e ci ritroviamo per cena e per stare insieme tutta la sera, due volte a settimana mi concedo un’ora di yoga e nel fine settimana stiamo in giro noi tre o con i nostri amici e parenti. Ogni volta che possiamo, facciamo un viaggio per goderci appieno il tempo da vivere insieme, senza dover pensare alle faccende quotidiane.

Ad aprire la partita Iva ci vuole coraggio, in Italia: ti senti molto “the brave” oppure no?

Devo ammettere che prima di aprire la partita Iva ero terrorizzata dall’idea: in giro sentivo molte persone che si lamentavano dei pochi diritti e garanzie di questo mondo e poche che ne mettevano in luce i vantaggi. Mi sono ritrovata da un giorno all’altro senza lavoro e incinta di sei mesi: dopo la nascita della bimba e i primi mesi passati ad accudirla, ho capito che dovevo trovare il coraggio e buttarmi in quello che sapevo fare. Trovare i primi clienti è stato meno complicato di quanto pensassi, è stato importante aver sempre lavorato bene negli anni ed essermi costruita una reputazione positiva online. Un po’ di coraggio serve, ma con un’idea concreta, un business plan e tanta voglia di lavorare si può fare, perché al momento poter gestire il mio tempo è una priorità.

Serena Puosi, blogger e copywriter

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

La mia mente è sempre in fermento, non so cosa voglia dire annoiarsi, quindi per il futuro ho tanti progetti ancora da realizzare! Vorrei sicuramente continuare a viaggiare e a vivere di scrittura, vorrei scrivere altri libri, impegnarmi in progetti che mi rendano appagata professionalmente, vorrei fare qualcosa nel digitale per la mia terra e… poi alcuni sogni me li tengo ben nascosti finché non sentiranno il bisogno di sbocciare!

Contatti

Travel blog: Mercoledì tutta la settimana

Facebook fanpage

Sito web: Social Destination Versilia

Facebook fanpage 

Twitter: @serenapuosi

Instagram: @serenapuosi

Silvia Cartotto

Mi occupo di scrittura per il web, strategia e comunicazione digitale, progetti di web e social media marketing.

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4 commenti su “Donne che lavorano in proprio: la storia di Serena Puosi”

  1. Complimenti per questa bella intervista! Seguo entrambe da poco più di un anno e sono affascinata dal vostro modo di lavorare. Mi permette di imparare tantissimo e offre sempre nuovi spunti interessanti. Grazie di cuore 🙂

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