L’anno scorso un’amica psicologa psicoterapeuta mi ha chiesto delle fotografie che la aiutassero ad avere una presenza online più accattivante.
Così sono andata a trovarla nel suo studio, da poco rinnovato, mi ha offerto un caffè e ci siamo fatte una bella chiacchierata per capire che direzione prendere. L’intento era quello di portare un po’ d’aria fresca su sito e pagina Facebook. Aveva bisogno di immagini che raccontassero qualcosa di lei e del suo lavoro, rimanendo però in un contesto neutrale. Neutrale ma non impersonale.
Come si racconta a livello visivo un servizio?
Diciamolo: se vendi prodotti hai la vita più facile rispetto a uno psicologo e a chi, in generale, si occupa di servizi. Il prodotto rappresenta il risultato di quello che fai: è concreto, tangibile, i tuoi clienti lo possono toccare con mano. Se invece fornisci un servizio, la situazione è più complessa, senza considerare il fatto che il tuo lavoro di psicologa è particolarmente delicato.
Ti rivolgi a persone in difficoltà, devi risultare empatica ma mantenere un’allure professionale. Devi trasmettere solidità ma non devi sembrare un blocco di ghiaccio! Insomma, raccontare a livello visivo, e non solo, professioni legate alle relazioni d’aiuto è certamente difficile. Un’immagine sbagliata veicola un messaggio fuorviante. Uno sguardo ammiccante può risultare troppo sensuale, un’immagine con molte ombre e particolarmente scura può generare una serie di sentimenti negativi come ansia e tristezza.
Quello che succede tra gli psicologi è, quindi, rimanere il più imparziali possibile, utilizzando immagini di paesaggio e generalmente legate alla natura. La natura infonde calma e serenità, vero. Però, il mare in tempesta, il faro nella notte, la sabbia bianca e le pietre del giardino zen sono immagini un po’ stereotipate. Molti psicologi e psicoterapeuti si rifugiano in questo tipo di immagine commettendo diversi errori a mio parere, e i motivi riguardano: il non voler esporsi troppo, il guardare cosa hanno scelto colleghi e colleghe e la paura di dimostrare poca professionalità.
Insomma, vai sul sicuro, ma cosa dici di te? Molto poco. Praticamente nulla. E come fai a ispirare fiducia se non ti esponi almeno un po’? Come fa una persona a ricordarsi di te se sei uguale agli altri?
Allora, vediamo quali immagini ti servono per raccontare la tua professione e renderla meno fredda e distaccata.
Checklist per una psicologa che vuole raccontarsi online
Ecco quello che ti occorre, a livello di contenuti visivi, per parlare del tuo lavoro in modo più accogliente e interessante:
- un’immagine evocativa per l’home page e per la copertina Facebook,
- un buon ritratto per about page e profili social,
- tre o quattro immagini dello studio,
- immagini didascaliche ai servizi che offri.
Fatti vedere
Se stessi cercando un supporto psicologico, non farei attenzione solo ai tuoi attestati, alle specializzazioni che hai conseguito o alle tue esperienze lavorative. Certo, mi interessa che tu sia competente, ma vorrei anche vedere con chi andrò a parlare.
Per questo un tuo ritratto è d’obbligo. E no, non puoi utilizzare la fototessera della cabina automatica che hai anche sulla carta d’identità. Fatti scattare qualche foto professionale. Scegline una che ti rappresenti davvero, inseriscila nell’about page del sito e usala anche per la pagina Facebook. E per rinnovare il curriculum dove magari hai ancora la foto di n anni fa. Permetti alle persone di guardarti in faccia per sapere che sei la persona giusta a cui affidare le proprie confessione più intime.
Per evitare l’effetto statua di gesso prediligi dei ritratti ambientati. Appoggiata alla scrivania o seduta in poltrona assumerai una posa più naturale. Riuscirai a rilassarti di più. Sfodera un sorriso rassicurante ed evita pose plastiche e artificiose. Scegli un abbigliamento e un make up curato ma semplice: rimani te stessa con la tua professionalità e competenza.
Accoglili
Il tuo studio è unico, l’hai arredato a tuo gusto e con cura perché sai bene che il luogo dove riceverai le persone è importante. Chiedere aiuto, affrontare il proprio dolore, condividere una difficoltà o una paura non è affatto semplice; mettere a proprio agio il paziente è fondamentale.
E allora perché non permettergli di farsi un’idea del luogo che lo accoglierà? Mostra la scrivania dove tieni il colloquio, la poltrona dove lo farai accomodare e qualche altro dettaglio dell’arredamento. Dare una sbirciatina a dove avverranno le sedute non è male. E per nulla compromettente. Consente al paziente di proiettare se stesso nel tuo studio e di instaurare un primo contatto con te. Se sentirà un’affinità magari deciderà di rivolgersi a te anziché a un/una tuo/tua collega.
Rassicurali
Considerato che i colori chiari trasmettono positività, le tinte neutre e luminose sono più idonee. Evita colori iper femminili. A meno che tu non voglia essere la “psicologa delle donne” ed escludere come tuoi possibili pazienti, gli uomini. Sia per gli scatti del tuo studio che per i ritratti è meglio un’illuminazione naturale. L’ideale è quella che filtra durante il giorno dalla finestra (o che la riproduce) ed è anche importante che le ombre non siano troppo nette.
L’atmosfera deve essere fresca, autentica. Se vuoi inserire degli elementi naturali, puoi contestualizzarli: una pianta all’ingresso, un fiore discreto sulla scrivania o una succulente sul tavolino vicino la poltrona saranno perfetti. Porterai la potenza terapeutica della natura nel tuo studio e al contempo racconterai di quanta attenzione poni nei particolari e nella tua cura dei dettagli.
Stai alla larga dagli stereotipi
Sia per l’home page che per descrivere i servizi che offri, abbandona tutto ciò che è troppo abitudinario. Se offri supporto alla coppia non deve per forza esser presente l’immagine di due innamorati. Anche perché la coppia può non essere quella convenzionale uomo-donna, no? Io credo siano dettagli importanti. Sono convinta che si possano inserire immagini evocative che richiamino determinati concetti senza che il soggetto in questione sia quello che ci viene proposto di consueto.
Trasmetti personalità e professionalità attraverso i tuoi contenuti visivi: sono sicura che il tuo lavoro come psicologa ne trarrà giovamento.
Foto: Francesca Savino
