Biella

Ho un’idea e voglio raccontarla in un libro: come faccio?

“Non si smette mai di imparare”: questo è uno dei motti che noi artigiane e libere professioniste abbiamo appeso sulle pareti dei nostri laboratori/uffici.
Se sei nuova del mestiere, se hai appena aperto la partita Iva, tienilo a mente: studiare, crescere ogni giorno, tenersi aggiornata, incontrare persone, essere sempre curiosa, è il modo migliore per dare vitalità alle giornate ma soprattutto per accrescere la propria professionalità. Perché si sa, e per chi non lo sa glielo dico ora, non si vive di solo talento, sebbene in un mondo di improvvisazione si è portati a crederlo: dietro a un passo di danza ci sono anni di studio, nella grammatica accurata di un testo, l’analisi precisa; nel tratto di un quadro la ricerca dei colori, nella perfezione della luce di una fotografia la continua ricerca di nuovi filtri e obiettivi.

Tutto questo si può imparare studiando, frequentando corsi, workshop: ma se ciò che cerchiamo ancora non c’è?
O se c’è è in un’altra lingua, se non esistono corsi da frequentare, se troviamo poche informazioni confuse, ma nonostante tutto riusciamo ad imparare, cosa siamo pronte a fare?
A condividere con gli altri i nostri sforzi o a tenere segreti i passi del nostro successo?

Io ho deciso di condividere con gli altri i miei studi e vi spiego come e perché.

Da un anno e mezzo pratico l‘arte Kintsugi; il percorso per imparare a usare la tecnica originale giapponese è stato laborioso e molto complicato. In Italia le informazioni sono davvero poche e principalmente riguardano il lato psicologico: della tecnica originale, della sua storia, degli artisti e delle opere non c’è quasi traccia.
Ho studiato a fondo cercando in altre lingue documenti e racconti; ho preso contatti in Giappone, visionato video; ho frequentato un corso seguendo lezioni via web.

Sono arrivata a conoscere molti aspetti sconosciuti dell’arte Kintsugi e mi sono accorta che davvero pochi capivano di cosa stavo parlando.

Ho quindi pensato di scrivere un saggio breve: Kintsugi, l’arte di riparare con l’oro. Il libro ha una prima parte storica e artistica e una seconda parte tecnica, dedicata al restauro e ai materiali da impiegare.

Vuoi farlo anche tu? Hai sviluppato un’idea nuova, geniale, un’idea che ritieni possa servire conoscere, che può aiutare gli altri a fare meglio il proprio lavoro? Hai fatto uno studio interessante?

Pensaci, pubblicare un libro non è difficile.

Come puoi fare? Ecco alcuni consigli.

Autopubblicazione 

La soluzione più semplice e veloce è autopubblicare il libro. Esistono tanti siti di autopubblicazione, ad esempio Lulu, Ilmiolibro, Amazon Kdp, Youcanprint: ti rimando a questo interessante articolo di Selfpublish dove troverai una panoramica delle piattaforme per l’autopubblicazione.

Autopubblicare un libro è facile: basta scaricare il template del formato desiderato, formattare il testo, impostare copertina e quarta di copertina, caricare immagini e testo e decidere il costo di vendita sulla base del costo predefinito di stampa. Una volta stampata una copia di prova e controllata attentamente, puoi stampare quante copie vuoi; alcuni dei siti elencati propongono la diffusione del libro nei maggiori siti online di vendita di libri, altri invece provvedono solo alla stampa delle copie: di solito questa seconda scelta è più economica ma meno efficace perché non immette nel mercato il testo.

Autopubblicare non significa “lo può fare chiunque”: il testo deve essere ben formattato, con un editing accurato e, nemmeno da dire, ma meglio dirlo, scritto in italiano corretto.

Qui alcuni articoli interessanti:

Creare, pubblicare, e distribuire il tuo libro gratuitamente

Il self publishing: cos’è e come funziona

Direct publishing di Amazon

Affidarsi a una casa editrice 

In Italia è un gran fiorire di case editrici o di presunte tali, pronte a pubblicare il tuo libro a fronte del pagamento dello stesso, spesso a costi davvero elevati. Le case editrici che si accollano il costo e il rischio della pubblicazione sono sempre più esigue. Nel caso in cui tu sia fortunata ad incontrare un editore onesto, esistono varie possibilità di contratto, tra cui pattuire il costo per l’intera opera e venderla alla casa editrice o decidere una percentuale per ogni copia venduta. Il testo diventa di proprietà della casa editrice che può decidere editing, modifiche e ha il controllo completo sullo stesso.

Quale delle due scegliere?

Prima di tutto proponi un lavoro di qualità.

Se autopubblichi dovrai fare più fatica a promuoverti ma avrai il controllo sul tuo testo.

La casa editrice invece, prende in carico il libro, dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) garantire editing, promozione, controllo delle vendite; alle volte, soprattutto visto il proliferare di piccolissime case editrici, più spesso associazioni camuffate da case editrici, anche con la casa editrice i risultati di vendita sono deludenti.

C’è poi una terza opportunità, cito ad esempio Academia.edu , un sito dove pubblicare gratuitamente il proprio testo mettendolo a disposizione degli iscritti (l’iscrizione è gratuita). Questa soluzione è molto efficace e permette di raggiungere una platea vasta e dedicata di persone. I file sono scaricabili gratuitamente in formato pdf.

 Io ho scelto l’autopubblicazione e ho usato la piattaforma Lulu che mi garantisce la diffusione su Amazon e altre librerie online. Ho optato per questa strada per varie ragioni: ogni tanto esco con una versione del libro aggiornata ( il mio è un testo in continua evoluzione) e perché voglio essere libera di controllarne il prezzo base – essendo un testo di consultazione spesso ne faccio omaggio.

Scegli tu il modo che preferisci, ma prima di tutto ricorda che avere il materiale non significa poter scrivere subito un libro: programma un indice logico, svolgilo, leggi, rileggi, fai l’editing accurato (valuta la possibilità di farlo fare da un professionista), aggiungi immagini, dati, crea un glossario di termini e la bibliografia a cui hai attinto. Non dimenticare i ringraziamenti.

Ti senti pronta? Hai qualcosa che pensi sia utile raccontare?

Se hai consigli da chiedere, scrivilo nei commenti: troveremo insieme la soluzione.

Chiara Lorenzetti

Restauro ceramiche, oggetti in legno policromi e dorati, bambole. Pratico l'arte Kintsugi originale giapponese.

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