Biella

Come si scrive? Piccola guida per scrivere senza errori

Questo post nasce per essere un vademecum pronto da usare. Una risorsa da tenere accanto quando stai per iniziare a scrivere un articolo, una presentazione, una mail per un cliente, un post su Facebook o il racconto che hai sempre voluto scrivere.

Una guida pratica per scoprire il perché si scrive così senza accontentarsi di un “Perché sì”.

Perché ‘qual è’ si scrive senza apostrofo? E perché non posso mettere l’accento a ‘po’ che faccio prima? Accento grave e accento acuto? Ma non li usano solo i francesi? Come si scrive Collutorio?

Per imparare a scrivere in modo corretto ci sono poche cose da fare: studiare la grammatica e leggere tanto.

In questo articolo vogliamo semplificarti un po’ le cose e darti qualche consiglio utile per scrivere chiaro. Perché scrivere bene significa farsi capire.

Parliamo di ortografia.

Gli accenti: quali sono?

A me gli accenti piacciono tantissimo. Ho avuto una maestra che me li ha spiegati bene alle elementari, ho studiato dizione e mi piace parlare corretto.

Vanno usati con giudizio e non a caso e servono per dare il giusto significato alle parole (non a tutte).

Gli accenti in italiano sono due: grave (che nella pronuncia è aperto) e acuto (che nella pronuncia è stretto).

E – accento grave

  • è (terza persona del verbo essere),
  • cioè,
  • tè,
  • caffè.

E – accento acuto

  • perché, benché, affinché,
  • poté e batté (terza persona del passato remoto di potere e battere),
  • ventitré (e tutti i composti di tre: trentatré, sessantatré, ecc.)
  • né (negazione),
  • sé (pronome).

Le parole che terminano con la ‘a’, la ‘i’, la ‘o’ e la ‘u’ accentata hanno sempre l’accento grave.

I – accento grave

  • lunedì,
  • martedì,
  • mercoledì.

O – accento grave

  • però,
  • borderò.

U – accento grave

  • virtù,
  • più.

Ci sono parole che hanno bisogno dell’accento quando c’è la possibilità che vengano confuse con un’altra parola. Qualche esempio?

  • dà (egli dà, terza persona del verbo dare),
  • sì (affermazione),
  • lì e là (che sono avverbi),
  • dì (giorno).

Il dubbio viene anche quando abbiamo a che fare con i verbi. Come fare per non sbagliare più?

Si mette l’accento quando c’è la possibilità che la parola sia confusa con un’altra parola che non sia una nota musicale.

Per esempio?

  • “io do” è senza accento perché si confonderebbe solo con la nota musicale do.
  • “Egli fa” è senza accento perché si confonderebbe solo con la nota musicale fa.

E in questi casi:

  • egli sta;
  • egli va;
  • egli sa;

E nemmeno l’apostrofo. Non complicarti la vita. Non aggiungere niente.

E non metterlo mai su: qua, qui, tra, fra, su, blu.

Apostrofo: quando sì e quando proprio no?

APOSTROFO NO: Un/uno, qualcuno/qualcun, nessuno/nessun…

Quando l’articolo indeterminativo è maschile l’apostrofo NON ci vuole, perché esistono sia ‘un’ che ‘uno’.

  • un amico,
  • un anno,
  • un aiuto.

Così come con ‘qualcuno’, ‘ciascuno’, ‘nessuno’:

  • qualcun altro,
  • ciascun uomo,
  • nessun oste.

Nei verbi alla terza persona singolare.

  • Egli va.
  • Egli sta.
  • Egli sa.

Nella terza persona del verbo essere maiuscolo

Si scrive È e non E’.

APOSTROFO Sì: una, qualcuna, nessuna, ciascuna

Quando invece l’articolo indeterminativo (e l’aggettivo indefinito) è femminile l’apostrofo lo mettiamo, perché esiste solo una forma: ‘una’ che, incontrando un’altra vocale, subisce un troncamento.

Quindi l’apostrofo solo per il femminile!

  • un’amica,
  • un’automobile
  • un’aiuola

Stesso discorso per ‘qualcuna’, ‘ciascuna’, ‘nessuna’

  • qualcun’altra
  • nessun’altra

Verbi all’imperativo

Quando il verbo è imperativo si usa l’apostrofo, perché sono forme accorciate (->apocope e/o troncamento):

Da’ quel quaderno a Chiara (Dai quel quaderno a Chiara).

Di’ per dire “parla!”.

Va’ piano (tu vai piano).

QUAL È, UN PO’

Un paragrafo a parte meritano qual è e un po’. ParliamoneSì, parliamone. Sono gli errori che vedo più spesso fare in un testo scritto.

Partiamo da un po’.

Po’ è il troncamento di poco, quindi si apostrofa. Po con accento (pò) è un errore gravissimo!

L’unico modo giusto di scriverlo è un po’.

E poi arriva Qual è

Si scrive SEMPRE senza apostrofo. “Qual” esiste in forma autonoma.

Parliamo di plurali?

Cioè, se ti chiedo qual è il plurale di ciliegia e di provincia cosa rispondi?

La regola dice che: il plurale nelle parole che finiscono in -cia e -gia cambia se sono preceduti da una vocale o da una consonante.

Se davanti alla ‘c’ e alla ‘g’ troviamo una vocale mettiamo la i. Se troviamo una consonante no.

  • Ciliegia diventa ciliegie.
  • Provincia diventa province.

Per le parole che finiscono con -io? Devo raddoppiare la ‘i’ finale?

Dipende da dove casca l’accento. Se cade sulla -i, allora raddoppio, altrimenti no.

Per esempio:

  • luccichio -> luccichii
  • olio-> oli
  • principio -> principi

In questo ultimo esempio, ‘principi’ può essere frainteso (princìpi e prìncipi). In questi casi di omografia puoi mettere l’accento fonico per aiutare chi legge a capire.

Pronomi: gli e le

Gli dico o le dico? Dipende.

GLI sta per ‘a lui’. 

LE sta per ‘a lei’.

Chiara è in ritardo. Le ho detto di raggiungerci a casa.

Hai telefonato a Guido? Cosa gli dico?

E nel caso del plurale, la forma corretta è ‘loro’, sia per il maschile, sia per il femminile.

“Ho detto loro (a Chiara e a Guido) di raggiungerci dopo cena.”

Parole che fregano

Ci sono parole che hanno dentro l’insidia. Sei sicura di scriverle correttamente? Controlla qui:

  • accelerare e non accellerare
  • aeroporto e non aereoporto
  • proprio e non propio
  • soprattutto e non sopratutto
  • guadagniamo e non guadagnamo (la prima persona plurale vuole -iamo)
  • ipotizziamo e non ipotiziamo (anche se c’è -zia si raddoppia!)
  • collutorio e non colluttorio
  • purtroppo e non pultroppo

Chiudo con PIUTTOSTO CHE.

Io lo so che stai sbuffando (ti vedo!).

‘Piuttosto che’ ha un significato preciso: indica una preferenza e non è un altro modo di dire ‘o, oppure’.

È sbagliato dire

❌Ti posso offrire un caffè, piuttosto che un tè, piuttosto che una tisana.

È invece corretto usarlo quando voglio indicare una preferenza tra due elementi. Per esempio:

✅Preferisco andare in bicicletta piuttosto che in macchina.

Ecco, ora non hai più scuse. Mi raccomando: prima di cliccare su “pubblica” o “invia” fai un controllo accurato dell’ortografia!

E se hai dubbi, scrivimi!

RISORSE

Puoi leggere il libro di Vera Gheno, Guida pratica all’italiano scritto.

Puoi consultare il sito di Treccani.

Se non sai come si scrive o si pronuncia una parola puoi consultare il DOP, il Dizionario multimediale italiano dell’ortografia e pronunzia. È salvato tra i miei preferiti e lo uso tantissimo quando devo preparare un testo da leggere ad alta voce.

Vuoi scaricare questo post in formato pdf con qualche esempio in più da stampare e da tenere accanto per smettere di fare errori? Puoi iscriverti alla nostra Newsletter. Niente spam, solo cose utili. Anzi utilissime!

SalvaSalva

Tatiana Cazzaro

Lavoro per aiutare le persone e le imprese a guardare il mondo da una diversa inclinazione per scoprire un modo nuovo di comunicare, di raccontarsi e di entrare in relazione con gli altri. Lo faccio usando il magico potere delle parole e delle storie.

Ti potrebbero interessare:

50 consigli per scrivere leggero

La scrittura è simile alla danza. Quando il coreografo deve montare una nuova coreografia, ascolta la musica con attenzione, si…

Leggi tutto »

Piccole astuzie per leggere e studiare ogni giorno

Abbiamo giornate intense, a volte frenetiche, facciamo del nostro meglio per onorare gli impegni, ma, mentre le ore scorrono veloci,…

Leggi tutto »
Vita da donna freelance

Vita da donna freelance

Sei una donna, sei una freelance. Quante volte, ogni mattina, ti alzi felice ed entusiasta per ciò che fai nel…

Leggi tutto »

27 commenti su “Come si scrive? Piccola guida per scrivere senza errori”

  1. Volevo sapere sesi può scrivere il tutto riferito a una bambina:lquello le metto oppure quello gli metto, grz

    • Ciao Angela! Se ti riferisci a una bambina, usa sempre “le”: le metto un pigiama a righe (metto a lei). Se invece è un bambino “gli”: gli metto un pigiama a righe (metto a lui).

  2. Gentili signori vorrei sapere se dire sta attento in segno di comando anche rivolgendosi al femminile è un errore perchè molti anni fa era abituale.
    Grazie dell’attenzione

  3. Buon giorno Sig.ra TATIANA CAZZARO,
    scusi se la disturbo – non so se posso sottoporle questo quesito:
    E’ corretto dire: …puoi scriverlo
    Non è corretto dire:……lo puoi scrivere
    Cosa ne pensa ?
    Grazie e buona giornata.
    Stefano Chiorino

    • Buongiorno Stefano,
      sono corrette entrambe le forme. Dipende da come è costruita la frase. Di solito scelgo una forma o l’altra a seconda di come suona. Prova a leggere ad alta voce la frase: come funziona meglio?

  4. Salve,
    Mi è venuto un dubbio atroce,
    tra “viene fuori la parte bambina che è in te o viene fuori la parte bambino che è in te” qual’é l’affermazione corretta riferita ad un uomo?
    Grazie .

  5. Devi scrivere questa frase :”io l’ho vissuta, non in prima persona, ma… L’ho vissuta.” e giusta scritta? Sono indecisa sul verbo “avere” o mettere l’articolo “lo”.

  6. Buongiorno, volevo sapere se è il pensier seguente è scritto correttamente…..
    Il tempo trascorre inesorabilmente non lo puoi fermare, però, solo tu hai la possibilità di decidere come impiegarlo adesso per viverlo emozionandoti.
    Grazie per la risposta che mi darà

  7. È giusto dire, l’importante è che non servi a te, oppure e corretto scrivere o dire , l’ importante e che non serva a te.. Grazie

  8. riferendosi ad un capo di abbigliamento femminile, ho trovato su di un messaggio (vendita on line) è troppo cara grazie non l’ha prendo?

  9. Buongiorno! È sbagliata questa frase? Il fratellino della mia amica è nato ed egli è nato bello.
    Grazie!

  10. Buonasera, vorrei sapere quale coniugazione è la più corretta:

    Come se lui sia stato l’unico ad usarla

    Oppure

    Come se lui fosse stato l’unico ad usarla.

    Grazie

  11. GRAZIE lei spiega in modo semplice e chiaro!
    LE SCRIVO alcune parole che mi vengono sottolineate in rosso su Word, per sapere se le scrivo cmq bene:
    – astrattizzato – antiteticità – tecnologicizzati – atemporalizzati – aspazializzati – incarnativo – contemperazione – chiarificatorio – concettualità – eremitismo –

  12. Buonasera,

    Si può scrivere “per chi vuole, stiamo andando a fare una passeggiata “ o la versione corretta è “per chi volesse stiamo andando a fare una passeggiata “?

    Grazie!

I commenti sono chiusi.