Biella

Educazione e buonsenso con i social media

In uno degli ultimi incontri con la Rete al Femminile, molte di voi hanno chiesto lumi sul mondo dei social media e spiegazioni sulla gestione della propria presenza online. Sito web, pagina/profilo Facebook, Twitter, Instagram. (Ah, esiste anche LinkedIn? E bisogna usarlo, sì? Ne parleremo presto) Insomma, serve davvero esserci su tutti i social? E come ci si comporta?
Ne abbiamo parlato in redazione e abbiamo pensato che un post sui social media non fosse sufficiente. Così questo sarà il primo di una serie, per affrontarne uno (o due) alla volta.

Non vi spiegherò come aprire un profilo o una pagina su Facebook, e neppure come farlo su Instagram o Twitter. Quello che vorrei fare è proporvi una riflessione sui diversi canali che potrebbero essere utili alla vostra attività e come comportarsi (sull’uso che dei social media dovremmo fare e non).

Mi è venuto in mente un vecchio, ma sempre attuale, articolo di Domitilla Ferrari, dove parla di buona educazione in rete. Che in realtà è la stessa che dovremmo avere nella vita offline. E ci tengo a sottolinearlo, soprattutto quando si parla di (buona) presenza online della vostra attività professionale o di impresa. La prima regola è il buonsenso, la seconda la buona educazione, la terza il rispetto delle regole.

Creare valore per i clienti, progettando e mettendo a loro disposizione contenuti, iniziative, esperienze e possibilità pensate per realizzare contemporaneamente i vostri obiettivi e i loro bisogni. Anche offline.

Mafe de Baggis

A cosa può servire avere una buona presenza online, utilizzando i social media?

Prima di tutto può aiutarvi ad aumentare la vostra visibilità: pensate ai post del vostro blog, alle immagini dei vostri prodotti, ai traguardi che avete raggiunto. Può aiutarvi a costruire relazioni  autentiche con le persone (clienti, potenziali clienti), scoprendo qualcosa in più sui loro desideri, sui loro interessi e le loro esigenze; e, non ultimo, a offrire loro il vostro aiuto o il vostro punto di vista. Esattamente come fate offline, con le persone che incontrate.

Come vi ho detto, partirò con Facebook.

Se siete ancora indecisi se usare il vostro profilo personale o aprire una pagina fan, qui vi racconto la differenza. Se avete un’attività non è obbligatorio avere (anche) una pagina. Attenzione: non vi sto dicendo che potete usare un profilo personale per la vostra attività. Quello che voglio dire è che il vostro profilo personale (Chiara Bianchi e non Chiara supermammacreativa Bianchi) può essere sufficiente per raccontare di voi e della vostra attività, senza aprire una pagina fan. Aprire un profilo personale per la vostra attività va contro le condizioni d’uso di Facebook e potreste anche vedervi chiudere il profilo dall’oggi al domani.

Facebook nasce per tenere in contatto le persone della nostra vita (Se volete sapere come è nato, potete leggere qui su Wikipedia la sua storia). All’inizio, in Facebook non era previsto che ci fossero pagine dedicate ad aziende, organizzazioni, ecc. ma solo profili di persone. Poi, a un certo punto, le ha create. Sono cambiate le esigenze, il concetto di fare rete si è ampliato, permettendo a celebrità, aziende, organizzazioni di conversare con i propri fan: un canale di comunicazione diretta con le persone.

E infatti, se volete aprire una pagina, Facebook dice che “può aiutarvi a raggiungere tutte le persone che contano di più per la vostra attività.”

Ma qual è la differenza tra pagina e profilo?

PROFILO

Prima e sostanziale differenza: il profilo appartiene solo a una persona. Infatti le condizioni d’uso di Facebook dicono che “non sono consentiti account che includono più di una persona. Inoltre, è possibile aprire un solo account Facebook corrispondente a un determinato indirizzo e-mail.” L’account deve avere un nome autentico (vostro nome + cognome), non il nome della vostra attività e nemmeno un nome di fantasia.

Vi dico questo per fermarci a riflettere e per metterci momentaneamente nei panni di chi riceve richieste di amicizia da “Libreria Gatto con gli stivali” o “Scintillante Valentina nail art” o da “Marta creazioni ” o ancora “Max ottico”. Come vi sentite voi quando ricevete una richiesta di amicizia da queste “cose non persone” (cit.)?

PAGINA

La prima differenza sostanziale tra profili e pagine è che queste ultime non hanno amici, ma fan. Le pagine permettono alle persone di seguire gli aggiornamenti di organizzazioni, aziende, vip, comunità. A differenza del profilo, le pagine possono avere uno scopo commerciale, possono cioè creare post sponsorizzati, programmare dei post e avere dei dati che raccontino chi è nostro fan, come si comporta, ecc.

Come vi ho scritto più su, non siete obbligati ad avere una pagina fan dedicata. Potete anche scegliere di raccontare di voi sul vostro profilo personale, e permettere alle persone interessate di seguire i vostri aggiornamenti pubblici, attivando il tasto “segui” sul vostro profilo. In questo modo, una persona che non è vostra amica può seguire quello che voi le permettete di vedere (ossia: le vostre impostazioni sulla privacy, che potete modificare dal vostro profilo, in impostazioni).

E anche voi, allo stesso modo, potete seguire il profilo pubblico di altre persone.

Vi è chiara la differenza su profili e pagine fan di Facebook? Se qualcosa non vi torna sono qui per rispondere ai vostri dubbi oppure per bere un caffè. Che ne dite?

PER APPROFONDIRE

Post e libri che mi hanno ispirata per questo articolo.

Vi consiglio di leggere

  • il libro di Alessandra Farabegoli, Buonsenso in Rete. Tutti i  ricavi della vendita saranno reinvestiti in progetti di microcredito kiva.org. Qui, il link di Amazon
  • il libro di Mafe de Baggis, Word Wide We 

Il post di Francesca Marano su C+B, sulla presenza online

Il post di Enrica Crivello sulla differenza tra profilo e pagina Facebook .

Tatiana Cazzaro

Lavoro per aiutare le persone e le imprese a guardare il mondo da una diversa inclinazione per scoprire un modo nuovo di comunicare, di raccontarsi e di entrare in relazione con gli altri. Lo faccio usando il magico potere delle parole e delle storie.

Ti potrebbero interessare:

Chiara e Giulia: ci vuole anima e umiltà

Chiara è una persona che ha fatto della trasparenza e della luce il suo biglietto da visita. I suoi occhi brillano…

Leggi tutto »

7 consigli pratici per staccare la spina e goderti una vacanza rigenerante (anche se lavori in proprio)

Dicono che le ferie siano solo per i dipendenti e che chi è in proprio non smetta mai del tutto…

Leggi tutto »
decorazioni

Scrivere è scrivere

Come si fa a smettere di scrivere sempre le stesse cose? È una domanda interessante a cui è sempre più…

Leggi tutto »