Biella

Dove prendere ispirazione (per scrivere)

Così scrive Anne Lamott più o meno alla decima riga del primo capitolo di Scrivere. Se c’è una cosa che ho imparato è proprio questa: quando lavori con la scrittura e la creatività l’ispirazione devi andartela a prendere. E il modo migliore è cambiare punto di vista, lasciando che le cose accadano e, semplicemente, ci tolgano il fiato. Ho scoperto che non sono sola.

«Dopo qualche giorno alla scrivania, vien fuori che raccontare (…) in modo interessante è facile e piacevole tanto quanto fare il bagno a un gatto.»

Qualche tempo fa, anche Tamara Viola si è fatta la stessa domanda e l’ha posta a tutti: cosa fai per accendere la creatività? E io le ho risposto così.

Uscire, camminare a passo spedito

Quando sono bloccata, proprio come ora, esco a camminare. Con me porto sempre un quaderno, una matita e il telefono: o scrivo pensieri sparsi o mi registro memo vocali. Lo faccio perché altrimenti, una volta a casa, li perderei. Esattamente come succede con i sogni o le illuminazioni nel cuore della notte (sì, ho anche un quaderno e una matita accanto al letto, ché non si sa mai).

Dicevo, camminare.

Liberando il corpo libero anche la mente. Cammino senza una meta precisa per godermi quello che mi circonda. A volte passeggio in un bosco, a volte per le vie del centro, ma cammino per almeno 20, 30 minuti. Sono venuta a patti con i sensi di colpa, che mi vorrebbero seduta davanti allo schermo a produrre, dicendomi la verità: se sto seduta non concludo niente. Sì, siamo brave a boicottarci.

E allo stesso modo e per lo stesso motivo, a volte prendo l’auto o il treno e cambio aria: può essere una mostra, un viaggio o una vacanza, e anche niente. Il fatto stesso di scoprire nuovi posti, incontrare persone diverse, camminare in luoghi ancora sconosciuti e guardare attraverso gli occhi degli altri mi regala una carica di energia pazzesca.

La curiosità: guardare, incontrare, ascoltare, leggere

Chi mi conosce sa quanto sia curiosa. Guardo, osservo, faccio domande, sempre.

Non ha niente a che fare con il farsi i fatti degli altri, per me la curiosità è pura scoperta, aprirmi all’inaspettato e anche emozionarmi.

Quando cammino, vagando senza una meta precisa, mi guardo intorno, osservo le persone come camminano e come interagiscono fra loro e mi capita di ascoltare le loro conversazioni. A volte in alcune riconosco caratteristiche e tratti dei personaggi dei libri che sto leggendo, a volte invento io delle storie a partire da quei fermo immagine, da un’azione che fanno o da una cosa che dicono.

Invito spesso le persone a bere un caffè o per un aperitivo per ascoltarle, parlare con loro, confrontarmici. Uscire dal proprio mondo ed entrare in quello degli altri aiuta ad aprire gli occhi e a farsi domande. Converso con le persone e non solo con amici e colleghi. Gli argomenti non mancano mai e il confronto dà sempre tanti spunti interessanti.

Usare le mani: in cucina e nell’orto (in vaso)

Un’altra cosa che mi aiuta a sbloccarmi e ritrovare l’ispirazione è usare le mani. Che sia in cucina o nell’orto o con la creta non importa. Il fatto stesso di impegnare le mani mi libera. Io per esempio amo cucinare o dedicarmi a piante, semi e germogli.

In cucina, apro il frigo e la dispensa e mi invento qualcosa di nuovo. A volte è solo una torta, altre volte è una cena coi fiocchi per me, per noi, per gli amici. In balcone, tiro fuori terriccio, vasi, semi o piantine e smetto di pensare.

L’idea stessa di lavorare per creare o far nascere qualcosa mi libera la mente.

E in tutto questo respirare

Quante volte rimani seduta alla scrivania con le mani ferme sulla tastiera a fissare uno schermo senza riuscire a concludere?

E sono quasi sicura che mentre pensi a come uscirne, smetti di respirare. Prova a pensare a quando fai una cosa impegnativa e stressante: alterni apnea a respiri brevi e affannati.

Respirare è un bisogno vitale, eppure passiamo molto tempo trattenendo il fiato. Mi sono resa conto che mentre cammino o corro, leggo e ascolto, cucino o creo il mio respiro si fa più intenso, vivo e pieno. Il respiro permette al sangue di fluire e di portare ossigeno al cervello e l’ossigeno è come acqua che disseta.

E allora, ricominciamo a respirare e farci ispirare. E poi rimettiamoci a scrivere.

Tatiana Cazzaro

Lavoro per aiutare le persone e le imprese a guardare il mondo da una diversa inclinazione per scoprire un modo nuovo di comunicare, di raccontarsi e di entrare in relazione con gli altri. Lo faccio usando il magico potere delle parole e delle storie.

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